CONSIDERA L’HASHTAG

Perché – dice – provaci tu a scrivere breve come Carver

A ben vedere, in questi ultimi anni, la letteratura non ha mai mancato di sfruttare i nuovi mezzi di comunicazione per provare a reinventarsi

dai provaci  – dice – Le frasi brevi fanno sempre un grande effetto di intensità e profondità,

anzi volendo puoi anche staccare

la pagina con un accapo

che così fa più poesia – dice –

ma nella maggior parte dei casi significano proprio niente, continua lui

in fondo è semplice, frasi corte – dice – e poi via lo spedisci nel mare magnum della rete

noi abbiamo fatto caos – dice quell’altro-

rileggere il testo di pavese riscrivendolo, approssimazione a un testo

non è solo un’esperienza intellettuale ma artigianale – incalza un altro –
dicotomia fondamentale tra testo e commento il commento ignora il testo  – aggiunge –
40,000 tweet per leucò e se fossi un pubblicitario qualche domanda me la farei
– ribatte un altro della congrega
che volendo possiamo chiamare “cellula proletaria”

quindi – dice- esiste il fondato timore che in fin dei conti

la storia d’amore tra narrativa e social network sia una storia d’amore sterile

dice anche – L’idea di twitterizzare l’autore di Santo Stefano Belbo è venuta ai blogger di «Torino Anni ’10» e ai responsabili della Fondazione Cesare Pavese, che ieri hanno presentato i risultati del loro esperimento al Salone del Libro di Torino

dura minga dura no – dice –

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